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di Massimo De Luca, Pino Frisoli
Editore: Rai Eri


Il boom dello sport negli anni Cinquanta colse un pò in contropiede tutti gli editori, che sbagliarono la valutazione del fenomeno, considerandolo transitorio. Tuttavia sul momento bisognava soddisfare la curiosità degli utenti verso quella nuova area giornalistica; alla quale, nel convincimento appunto che il fenomeno fosse di breve durata, furono avviati cronisti falliti, correttori di bozze e in pratica tutti coloro che circolavano nelle redazioni senza nessuna competenza specifica.
Fu l’atmosfera del dopoguerra invece, con il desiderio della gente di dimenticare i dolori e le sofferenze, con il bisogno di tonare alla normalità e con la comparsa di una squadra fenomenale come il Torino, a consacrare in particolare il calcio, e più in generale lo sport, come un elemento basilare della vita italiana. Da allora è trascorso molto tempo e il rapporto, filtrato dai mezzi di comunicazione, tra il nostro paese e il mondo dello sport è divenuto sempre più importante.

Il libro si fa apprezzare per l’originalità dell’impianto – con i due autori impegnati a dividersi i compiti: la cronaca affidata a Frisoli e l’approfondimento a De Luca – e la qualità dell’esposizione. Di fatto la lettura conferma come la parabola televisiva sia stata alimentata soprattutto dal fenomeno sportivo. Dalla popolare rubrica “Processo alla Tappa” di Sergio Zavoli, all’emozione dell’unica Coppa Davis vinta dall’Italia nel tennis, passando naturalmente per “Tutto il calcio minuto per minuto”; un programma già sperimentato in Francia, dove però era stato applicato al rugby, e che avrebbe connotato le domeniche degli italiani. Scopriamo Frisoli come studioso preparato ed entusiasta. E pur apprezzandone la vena narrativa, o forse proprio per questa ragione, rimpiangiamo invece De Luca; da tempo non più in video, dove era il più bravo. 

A cura di Vittorio Castelnuovo